Se tagli le spese di marketing perdi quote di mercato. Investi in Pubblicità sfruttando il bonus

In una recente intervista, John Quelch, professore alla Harvard Business School, ha affermato che nei periodi di crisi o di depressione, come quello che stiamo attraversando:

non è una buona strategia per le aziende tagliare il budget per il marketing perché durante questo periodo le grandi multinazionali non hanno problemi ad investire nel marketing acquisendo con molta facilità fette di mercato che altrimenti sarebbero rimaste nelle mani di aziende più piccole che avrebbero continuato a spendere nella fidelizzazione del cliente e in generale nel marketing

e poi, su questo punto, così conclude

“in generale è molto più facile acquisire fette di mercato durante una crisi piuttosto che quando il mercato va alla grande”

Tra le politiche di marketing c’è la promozione e la pubblicità.

Il decreto legge 18/20, detto anche Cura Italia, interviene in questo campo con una norma speciale, valida solo per l’anno 2020:

l’art.98 co.1 aggiunge il comma 1-ter all’art.57-bis del D.L.50/2017.

Cosa significa?

Nel 2020 è riconosciuto un credito d’imposta su tutto l’investimento in pubblicità, per rendere più interessante questo strumento incentivante, istituito nel 2018, a differenza di quanto invece previsto per gli anni precedenti.

Questo bonus rappresenta quindi un’opportunità da sfruttare poiché consente di ridurre la spesa complessiva in pubblicità, essendo il credito immediatamente utilizzabile in compensazione.

A chi può interessare questa opportunità?

Tutti quelli che decidono di investire in pubblicità:

  • imprese (sia ditte individuali che società, di qualunque dimensione)
  • lavoratori autonomi (anche professionisti con o senza Albo)
  • enti non commerciali (anche privi di attività commerciale).

Non ha importanza il regime contabile adottato, quindi sono inclusi anche i soggetti in regime forfettario.

I professionisti iscritti in un Albo professionale devono rispettare le norme stabilite dal DPR 7 agosto 2012 n.137.

Questa normativa autorizza la pubblicità informativa che non sia ingannevole, equivoca o denigratoria su:

  • attività delle professioni regolamentate
  • specializzazioni e titoli posseduti
  • struttura del proprio studio

Quali sono gli investimenti ammessi?

L’investimento deve riguardare l’acquisto di:

  • spazi pubblicitari
  • inserzioni commerciali.

L’investimento può essere effettuato sui seguenti mezzi di comunicazione:

  • sui giornali (quotidiani o periodici), in edizione cartacea o in formato digitale (on line)

I giornali devono essere pubblicati da imprese titolari di testata giornalistica dotata di “direttore responsabile” ed essere iscritte

  • al Tribunale oppure
  • presso il Registro degli operatori di comunicazione
  • tramite emittente televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

iscritte presso il Registro degli operatori di comunicazione

Territorialità

Le campagne pubblicitarie in base alla diffusione del messaggio possono essere nazionali, regionali o locali.

In relazione a queste tipologie l’investimento pubblicitario è ammissibile:

Su tutti i giornali, a tiratura nazionale o locale

Solo a livello locale per le emittenti televisive e radiofoniche

La scelta dello strumento pubblicitario pertanto dipende dalle caratteristiche della campagna.

Spese non ammesse al credito d’imposta

Sono escluse tutte le spese che non riguardano direttamente l’acquisto dello spazio pubblicitario o dell’inserzione e quindi sostenute per altre forme di pubblicità.

In particolare sono escluse:

  • le spese di intermediazione (ad esempio dell’agenzia pubblicitaria)
  • le spese accessorie

l’acquisto di spazi pubblicitari dedicati a:

  • televendite di beni e servizi (di ogni tipo)
  • servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite di danaro, di messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovraprezzo.

Tra le FAQ del sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria sono indicate, a titolo di esempio, le seguenti spese che non sono ammesse al credito d’imposta:

grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, volantini cartacei periodici, pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature, pubblicità mediante affissioni e display, pubblicità su schermi di sale cinematografiche, pubblicità tramite social o piattaforme online, banner pubblicitari su portali online.

Calcolo del credito d’imposta

Il credito d’imposta spetta nella misura del 30% del totale dell’investimento pubblicitario sostenuto nell’anno 2020.

La certificazione delle spese

La spesa effettivamente sostenuta deve essere attestata da una certificazione rilasciata da un revisore legale dei conti o da un soggetto abilitato al rilascio del visto di conformità.

Come richiedere il credito d’imposta

Per accedere al credito la procedura prevede 2 fasi:

  • prenotazione preventiva

La domanda, per l’anno 2020, si può presentare dal 1° al 30 settembre 2020 e deve contenere i dati degli investimenti da effettuare o effettuati, senza allegare alcun documento

  • dichiarazione a consuntivo da presentare entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello dell’investimento

Modalità di invio

Il modello si presenta in via telematica tramite una sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Accedendo al sito si sceglie) Servizi per Comunicare ) Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari

Questo servizio è suddiviso in 4 sezioni:

  • Comunicazione: per inviare la prenotazione sugli investimenti in pubblicità dell’anno 2020
  • Dichiarazione sostitutiva: per comunicare a consuntivo gli investimenti effettuati
  • Attestazioni: per visualizzare e stampare le certificazioni del credito inviate da intermediari o revisori legali dei conti
  • Rinuncia: nel caso si voglia comunicare di rinunciare al credito.

Certificazione antimafia

Se si richiede un credito d’imposta superiore a 150 mila euro si deve rilasciare un’apposita dichiarazione per i controlli antimafia.

Come si può utilizzare il credito d’imposta

Il credito può essere utilizzato solo in compensazione con il mod. f24 inserendo il codice 6900 nella sezione erario, tra gli importi a credito.

Il credito può essere utilizzato dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del decreto che approva l’elenco dei beneficiari.

L’elenco è pubblicato sui siti dell’Agenzia delle entrate e del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria:

https://informazioneeditoria.gov.it

Per i crediti superiori ad € 150 mila dal quinto giorno lavorativo successivo al rilascio dell’informazione antimafia liberatoria

Documentazione da conservare (e non inviare)

Il richiedente è tenuto a conservare tutta la documentazione a sostegno della domanda:

  • fatture (ed eventualmente copia dei contratti pubblicitari)
  • attestazione sull’effettuazione delle spese sostenute (rilasciata dal Revisore Legale dei Conti o dall’intermediario abilitato al rilascio del visto di conformità.

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